I migliori consigli per imparare a suonare il mandolino

O almeno i consigli migliori tra quelli che sono stati dati a me, una piccola selezione delle cose che ho trovato utili tra tutte quelle che mi hanno detto, e sono state davvero tante.

1)     L’abito non fa il monaco ma compra un mandolino decente
Non è necessario svenarsi per comprare un mandolino, e questo è un ottimo motivo per mettere sul piatto qualche banconota da 10 euro in più e comprarsi uno strumento che riesca a mantenere l’intonazione per un tempo ragionevole e non sia vittima di una costruzione troppo povera. Preventivate una cifra sui 150 euro per uno strumento su cui si possa studiare agevolmente.

2)     Comincia a studiare dall’inizio
Hai trovato in rete il video del pezzo fichissimo da suonare a 100 all’ora e impressionare gli amici? Bene, anzi benissimo, mettitelo tra i preferiti e torna a rivederlo ogni tanto per ricordarti dove vuoi arrivare. Ma la strada che porta da qui a lì è lunga e ci saranno anche corde a vuoto e scale e scalette da fare e rifare su e giù per il manico. Lo so che questa raccomandazione è superflua o inutile ma è meglio farla.

3)     Affianca lo studio del tremolo a quello dello staccato
Almeno all’inizio alterna pezzi ed esercizi per lo studio del tremolo e dello staccato. Soprattutto nei primi mesi di studio ciò consente di non affaticare troppo la mano, i due tipi di plettrata sfruttano in maniera leggermente differente le articolazioni, e inoltre consente di non annoiarsi troppo con esercizi troppo ripetitivi. Ad un certo punto ti renderai conto anche da solo se ti è necessario migliorare una delle due tecniche e ti concentrerai su quella in cui sei più ‘debole’.

4)     Compra un metronomo accordatore
Soldi ben spesi i 10-15 euro per uno strumentino elettronico che abbia sia la funzione di metronomo che di accordatore. Il mandolino tende a perdere l’intonazione abbastanza di frequente, un accordatore elettronico sottomano ti consentirà di ridurre i tempi morti. Esercitati spesso, almeno la metà del tempo che dedichi agli esercizi, con il metronomo, ti abituerai a tenere bene il tempo e potrai incrementare la velocità di esecuzione anche a passi ridottissimi

5)     Vuoi andare veloce? Suona lentamente
Il movimento delle mani su di un mandolino è un movimento nuovo, non naturale per le tue mani. Tu, il tuo cervello e le tue mani devono memorizzare il movimento nel modo più vicino possibile alla perfezione. Solo dopo che ciò sarà avvenuto potrai cominciare ad accelerare il tempo sul tuo metronomo. Quindi comincia sempre a studiare i nuovi pezzi lentamente, cercando di rispettare la durata delle note e delle pause.

6)     Dividi gli esercizi in pezzi
Quando studi un esercizio o un brano non cercare di ‘percorrerlo’ dall’inizio alla fine. Suddividilo in frasi più brevi, inizialmente da una o due battute e dopo da un rigo, un rigo e mezzo, che ripeti finché l’esecuzione non sia effettuata correttamente, seppur lentamente, per poi aumentare la velocità e portarla vicino alla velocità reale. Solo a questo punto passa alla frazione successiva. Man mano che vai avanti prova pure a mettere insieme i pezzi, suonando di seguito le frazioni che hai già memorizzato, ma investi la maggior parte del tuo tempo di studio per andare avanti. Quando sarai in grado di suonare discretamente tutte le frazioni non ti resterà che ‘attaccare’ tutti i pezzetti e suonare l’esercizio dall’inizio alla fine.


7)     Trasforma il tuo metodo nel tuo diario
Ovvero segnati a matita i dati sulla stampa del metodo su cui studi, che pezzo hai studiato e che esercizio hai deciso di saltare, la divisione in frasi che avevi usato per studiare il pezzo, evidenzia i pezzi che ti hanno dato maggiori difficoltà. Sapere, ad esempio, che il tale esercizio lo hai studiato un mese fa a 110 di metronomo e adesso hai intenzione di riprenderlo in mano per eseguirlo più svelto significa sapere anche cosa riuscivi a fare, e cosa no, un mese fa. E’ stimolante ed autoincoraggiante

8)     Ascolta i grandi e se puoi suona con qualcuno
Ci sono eccellenti mandolinisti lì fuori, ed un ristrettissimo numero tra essi è addirittura italiano, ascolta quello che fanno, la musica che suonano, cerca di capire cosa ti piace di più, cosa ti piace di meno e anche, perché no, ciò che non ti piace. E se hai la possibilità suona con qualcuno, è il modo migliore per imparare, per motivarsi e confrontarsi, per prendere le misure del cammino che si sta affrontando. Esistono pezzi tecnicamente abbordabili, o almeno non impossibili, per mandolino accompagnato da chitarra o piano che possono essere utilissimi per rompere il ghiaccio

9)     Fai del mandolino un’abitudine quotidiana
C’è una enorme differenza tra suonare tre ore a settimana dividendo queste tre ore in due giorni da un’ora e mezza o in sei giorni da mezz’ora. Facendo poche sedute lunghe non si riesce a restare concentrati al massimo per tutta la durata e c’è il rischio molto alto di farsi male. 90 minuti consecutivi sulle dure corde d’acciaio dell’amato mandolino ti posson far bruciare tutti i tendini del braccio e arrivare a causarti tendiniti e malanni vari. Una seduta da mezz’ora al giorno ti espone molto meno a questo genere di rischi e ti dà la possibilità di dare il massimo e di rendere al cento per cento per tutta la seduta.
Da non trascurare poi il fatto che è più facile ritagliarsi mezz’ora, mentre i figli fanno i compiti o dopo che sono andati a letto o addirittura in macchina mentre li aspetti fuori della piscina, che non un’intera ora e mezza. Infine se salti un giorno da mezz’ora potresti riuscire a recuperarlo e anche se non ci riuscissi avresti comunque concluso la settimana facendo qualche passo avanti mentre se salti un giorno da un’ora e mezzo resti quasi una settimana senza prendere lo strumento in mano e invece di migliorare corri il rischio di fare qualche passetto indietro.

10)  Registrati e riascoltati
Io uso un microfonino digitale ma ormai qualsiasi telefono ha la funzione Mic per registrare. Ed è una cosa davvero importante da fare. Suonando è davvero difficile capire se c’è stata qualche imperfezione nella nostra esecuzione, riascoltandoci riusciamo a sentirla e seguendo l’audio con lo spartito sotto agli occhi si riesce immediatamente anche a capire quale sia stato l’intoppo. Cosa abbiamo sbagliato


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